TY - BOOK
T1 - La lingua friulana nel sistema educativo italiano (2a edizione)
AU - Bier, Ada
AU - Zanello, Gabriele
AU - Ottogalli, Antonella
A2 - Robinson-Jones, Charlie
A2 - Ybema, Jan
A2 - Thomas, Katharina
PY - 2024/4
Y1 - 2024/4
N2 - Il friulano e il suo status nel sistema educativo italianoLo Stato italiano ha approvato e adottato una Legge (482/1999) per la protezione delle varie minoranze linguistiche storiche presenti nel suo territorio, minoranza friulana inclusa. Anche se evidenzia chiaramente che l’italiano è la lingua ufficiale della Repubblica italiana, la Legge prevede, oltre ad altre disposizioni, l’insegnamento delle lingue minoritarie a scuola. A partire da questa Legge dello Stato, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha approvato una Legge Regionale (29/2007) che regola la presenza del friulano nell’educazione. A seguito di un difficile iter legislativo, che ha visto il Governo statale opporsi con forza all’introduzione del friulano come offerta formativa di default, la Legge Regionale prevede che la lingua venga insegnata come materia opzionale per non meno di 30 ore all’anno nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado del territorio friulanofono (territorio che corrisponde in modo abbastanza fedele alle ex-province di Udine, Pordenone e Gorizia). Rispetto alla frequenza del friulano a scuola, la situazione non è uniforme, dato che esistono differenze importanti sia tra i livelli scolastici sia tra le province. Mentre nelle scuole dell’infanzia dell’area di Udine la percentuale di allievi e allieve che frequentano il friulano supera l’80%, il dato scende sotto il 20% nelle primarie della ex-provincia di Pordenone e tocca lo zero nelle secondarie di I grado del territorio di Gorizia.Il friulano nella ricerca educativaLa ricerca sull’uso del friulano nell’educazione iniziò nella seconda metà degli anni Settanta del Novecento. Da allora è stata portata avanti dall’Università degli Studi di Udine, che è la principale e unica università nel territorio friulanofono, ma anche da parte di altri soggetti come, ad esempio, la Società Filologica Friulana. Benché nel 2016 ci sia stato uno sviluppo degno di nota, ossia l’avvio di un apposito curriculum per la formazione iniziale dei docenti di friulano nell’ambito della Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria all’Università degli Studi di Udine, il friulano ha una presenza scarsa all’università. Escludendo questo curriculum e pochi altri corsi in linguistica, filologia e letteratura – che solitamente non hanno molte iscrizioni, l’insegnamento del friulano e il suo uso come lingua di insegnamento non è previsto in nessun altro programma di studio universitario.Prospettive per il friulano in ItaliaAd oggi la situazione del friulano a scuola non fa pensare ad un futuro roseo. È necessario si eserciti volontà politica e ci si impegni in modo più concreto per far sì che le scuole del territorio friulanofono mettano in atto la propria autonomia e garantiscano al friulano un posto più stabile nell’offerta educativa. Questo cambiamento permetterebbe di invertire la tendenza attuale, che vede parecchi centri nelle ex-province di Udine, Pordenone e Gorizia non offrire il friulano ai loro allievi e allieve. L’impegno da parte del Governo regionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – e dei Governi delle altre Regioni dove si trovano le minoranze linguistiche – a pretendere che lo Stato centrale porti a termine il processo di ratificazione della Carta Europea per le Lingue Regionali o Minoritarie sarebbe un passo molto importante verso una migliore protezione del friulano e la sua sopravvivenza nel futuro.
AB - Il friulano e il suo status nel sistema educativo italianoLo Stato italiano ha approvato e adottato una Legge (482/1999) per la protezione delle varie minoranze linguistiche storiche presenti nel suo territorio, minoranza friulana inclusa. Anche se evidenzia chiaramente che l’italiano è la lingua ufficiale della Repubblica italiana, la Legge prevede, oltre ad altre disposizioni, l’insegnamento delle lingue minoritarie a scuola. A partire da questa Legge dello Stato, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha approvato una Legge Regionale (29/2007) che regola la presenza del friulano nell’educazione. A seguito di un difficile iter legislativo, che ha visto il Governo statale opporsi con forza all’introduzione del friulano come offerta formativa di default, la Legge Regionale prevede che la lingua venga insegnata come materia opzionale per non meno di 30 ore all’anno nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado del territorio friulanofono (territorio che corrisponde in modo abbastanza fedele alle ex-province di Udine, Pordenone e Gorizia). Rispetto alla frequenza del friulano a scuola, la situazione non è uniforme, dato che esistono differenze importanti sia tra i livelli scolastici sia tra le province. Mentre nelle scuole dell’infanzia dell’area di Udine la percentuale di allievi e allieve che frequentano il friulano supera l’80%, il dato scende sotto il 20% nelle primarie della ex-provincia di Pordenone e tocca lo zero nelle secondarie di I grado del territorio di Gorizia.Il friulano nella ricerca educativaLa ricerca sull’uso del friulano nell’educazione iniziò nella seconda metà degli anni Settanta del Novecento. Da allora è stata portata avanti dall’Università degli Studi di Udine, che è la principale e unica università nel territorio friulanofono, ma anche da parte di altri soggetti come, ad esempio, la Società Filologica Friulana. Benché nel 2016 ci sia stato uno sviluppo degno di nota, ossia l’avvio di un apposito curriculum per la formazione iniziale dei docenti di friulano nell’ambito della Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria all’Università degli Studi di Udine, il friulano ha una presenza scarsa all’università. Escludendo questo curriculum e pochi altri corsi in linguistica, filologia e letteratura – che solitamente non hanno molte iscrizioni, l’insegnamento del friulano e il suo uso come lingua di insegnamento non è previsto in nessun altro programma di studio universitario.Prospettive per il friulano in ItaliaAd oggi la situazione del friulano a scuola non fa pensare ad un futuro roseo. È necessario si eserciti volontà politica e ci si impegni in modo più concreto per far sì che le scuole del territorio friulanofono mettano in atto la propria autonomia e garantiscano al friulano un posto più stabile nell’offerta educativa. Questo cambiamento permetterebbe di invertire la tendenza attuale, che vede parecchi centri nelle ex-province di Udine, Pordenone e Gorizia non offrire il friulano ai loro allievi e allieve. L’impegno da parte del Governo regionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – e dei Governi delle altre Regioni dove si trovano le minoranze linguistiche – a pretendere che lo Stato centrale porti a termine il processo di ratificazione della Carta Europea per le Lingue Regionali o Minoritarie sarebbe un passo molto importante verso una migliore protezione del friulano e la sua sopravvivenza nel futuro.
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M3 - Rapport
T3 - Regional Dossier series
BT - La lingua friulana nel sistema educativo italiano (2a edizione)
PB - Mercator European Research Centre on Multilingualism and Language Learning
CY - Ljouwert/Leeuwarden
T2 - Multilinguismo e lingue minoritarie / regionali nei contesti educativi in Europa: i casi del frisone e del friulano (Multilingualism and minority/regional languages in educational contexts in Europe: the cases of Frisian and Friulian)
Y2 - 18 October 2024 through 18 October 2024
ER -